mercoledì 5 maggio 2010

segue la nascita di un puledro





segue "la nascita di un puledro e' un evento in qualsiasi allevamento"

Purtroppo però , capita a volte che le cose non seguano il verso giusto e allora diventa fondamentale per la sopravvivenza sia del puledro che della fattrice, il pronto intervento di personale altamente specializzato.  Sicuramente il periodo neonatale ovvero i primi giorni subito dopo il parto, è il periodo in cui il puledro è veramente molto vulnerabile; passa di fatti da una situazione di vita molto protetta e confortevole, quella intrauterina, ad una piena di difficoltà e insidie.  E’ quindi molto importante saper riconoscere con sicurezza tutti quei segnali che ci indicano lo stato di benessere o meno di un puledro appena nato, in modo da poter intervenire immediatamente in tutte quelle situazioni che invece risultano essere patologiche; la tempestività dell’intervento molte volte è determinante per la sopravvivenza del nascituro ed è per questo che il poter garantire alle fattrici una adeguata assistenza veterinaria durante il parto, meglio ancora se in un centro specializzato in neonatologia, è sicuramente la scelta ottimale.  Esiste infatti un periodo , subito dopo la nascita, che viene definito “ di adattamento”;come è facilmente intuibile, si tratta del tempo che ciascun puledro impiega per adattarsi alla nuova condizione di vita che lo circonda.  Tutte queste sono situazioni osservate in puledri “normali” e che quindi devono essere interpretate come fisiologiche; il veterinario che si occupa di neonatologia deve saper attuare una buona osservazione e procedere sempre con un esame metodico del puledro per poter eseguire una diagnosi precoce in caso di patologia in modo da intervenire nel tempo più breve possibile.  La prima è l’encefalopatia da ipossia , detta anche sindrome da anossia neonatale; tale malattia è dovuta a una non corretta ossigenazione del puledro.  Sono inoltre riconosciuti come fattori di rischio anche tutti i parti che non avvengono in modo ottimale; puledri mal posizionati al momento della nascita o parti gemellari o qualsiasi altra condizione che rallenta il normale svolgersi del parto, può contribuire a creare uno stato di non sufficiente ossigenazione del puledro.  I sintomi  sono soprattutto disturbi comportamentali ( da qui l’importanza di saper riconoscere i comportamenti “normali” di un puledro neonato.  A seconda del danno ipossico subito,il puledro può manifestare sintomi lievi che di solito sono regredibili e curabili come una diminuzione di interesse nei confronti della madre, la diminuzione del riflesso di suzione, letargia.  La prognosi dipende ovviamente dalla gravità della forma che colpisce il puledro e dalla tempestività nel mettere in atto la terapia intensiva.  Il puledro nasce sano e manifesta i primi sintomi dopo l’assunzione del colostro; da “normale “ che era al momento della nascita inizia ad essere abbattuto, con mucose da prima anemiche (molto chiare) e poi itteriche ( giallastre).  Sin dal 1800 si era osservato che allontanando la madre dal puledro e impedendo che questi continuasse ad assumere il colostro, vi era una regressione dei sintomi; in effetti il passaggio di questi anticorpi avviene proprio nei primi due  giorni di vita, quando il puledro è in grado di assorbire tutti gli anticorpi che la madre gli passa con il  colostro che è appunto la prima secrezione della ghiandola mammaria, ricchissima di anticorpi e sostanze nutritive.

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