giovedì 2 febbraio 2017

mercoledì 1 maggio 2013

venerdì 1 febbraio 2013

Cavalcando il mio blog

Molto presto daremo il via ad un progetto che interessera' sicuramente coloro che amano cavalcare e che sono appassionati di equitazione e cavalli.Infatti stiamo per lanciare un blog all'indirizzo http://www.cavalcando.org che sara' aperto al vostro contributo e a quello di chi vorrà seguirci.
Se sei appassionato di equitazione e di cavalli non te lo perdere calvacando insieme faremo tanta strada!!
Ciao

giovedì 13 maggio 2010

Il pony una razza di cavalli piccoli

Sembra che tutti i cavalli siano stati piccoli, in origine, e che la selezione naturale, le migliori condizioni ambientali, la alimentazione corretta, gli incroci e la selezione continua, abbiano determinato la maggiore stazza dei cavalli di tutte le altre razze.
La definizione ufficiale di pony è quella di un cavallo di altezza inferiore ai 147 cm: Tuttavia, l'altezza non è l'unico criterio per stabilire se un cavallo appartiene alla razza dei Pony. Escludendo alcune razze di cavalli come quello Arabo, il Morgan e l’American Quarter, che hanno dimensioni come quelle di un grosso pony o il cavallo Islandese e quello dei Fiordi che ne hanno le caratteristiche tipiche come le ossa pesanti ed il vello folto, solo i registri di razza possono attestare l’attribuzione a questa razza.
Questo anche perché le condizioni ambientali e di alimentazione, possono fermare la crescita di alcune razze di cavalli e quindi – per la statura – confondersi con i pony.
Le varie tipologie dei pony sono divise ufficialmente secondo le dimensioni dell’animale. I più piccoli sono alti all’incirca 130 cm, quelli medi sui 140 cm, mentre la taglia più grossa può raggiungere e superare i 148 cm.
Dal sito www.agraria.org/equini si possono ricavare le seguenti notizie sulle tre razze di Pony italiane.

Il Pony DI ESPERIA (dal nome del Barone Ambrogio Roselli di Esperia che ne curò la selezione e l’incrocio col cavallo arabo) ha origini antiche, è sempre stato allevato allo stato brado nelle zone della Ciociaria (tra Frosinione e Latina) e solo nel 1926 è stato riconosciuto ufficialmente come razza. Dal manto inconfondibilmente morello (con tocchi di balzano e stella), viene  selezionato come cavalcatura per ragazzi per merito anche del suo carattere disponibile.
Il Pony DELLE GIARE, detto anche Cavallino delle Giare, per la sua origine da quella zona della Sardegna, che sembra sia stato importato anticamente dai Greci. Vive allo stato brado, ha taglia media, manto scuro; è rustico, robusto e agile e viene utilizzato prevalentemente come cavallo da sella soprattutto per i ragazzi.
Il Pony DI MONTERUFOLI (originario della Provincia di Pisa, ma diffuso in tutta la Toscana) dal tipico colore morello o baio scuro, conta attualmente circa 200 soggetti.
Dal sito www.cavallopazzo.it  leggo che: i Ponies allevati nel Regno Unito appartengono ad 8 razze fra le quali spicca lo SHETLAND (originario dalle isole omonime), alto fra i 90 e i 100 cm con un ciuffo sul giorno ed il mantello di ogni colore che, per dimensioni, è secondo solo al FALABELLA (dal nome dell’omonima famiglia che lo alleva nel proprio Ranch in Argentina) che è il più piccolo della sua razza. E’ infatti alto meno di 87 cm al garrese, ha il mantello di ogni colore, è tranquillo, intelligente, ma fragile e viene utilizzato da sella (per i bambini più piccoli) e per il tiro leggero. E’ molto raro, anche perché, oltre che nel Ranch dei Falabella, viene selezionato solo nell’allevamento Kilverstone nel Thetford.

marco

Notizie ricavate dal sito: www.agraria.org/equini e www.cavallopazzo.it

Associazione Allevamento Pony di Esperia   www.ponydiesperia.it

Associazione Regionale Allevamento della Campania A.R.A.C. – Napoli Tel. 080.202970

Campo estivo con i Pony vicino Milano   www.centroippicosanmarco.it

Approfondimenti sul sito http://cavalcando.org

mercoledì 5 maggio 2010

L'equitazione: un pò di storia



Il termine equitazione indica l'utilizzo sportivo (agonistico o meno) del cavallo da parte dell'uomo.  L'equitazione presenta diverse discipline, alcune delle quali rientrano nel programma olimpico; può essere praticata sia singolarmente che in gare organizzate per squadra, in strutture coperte, in maneggi all'aperto, in ippodromi (è il caso dell'ippica) o in campagna a seconda della disciplina.  L'equitazione è una delle attività più antiche a cui si è dedicato l'uomo.  Dal novecento in poi l'equitazione perse la propria importanza utilitaristica e si trasformò in attività solamente ludico-sportiva.  Invece, il più antico e più noto manuale in cui è trattato anche il modo di montare a cavallo è Sull'equitazione di Senofonte.  La Scuola di Equitazione Spagnola prende il suo nome dai cavalli spagnoli da cui deriva in parte la razza lipizzana, l'unica razza usata nella scuola.  I metodi usati dalla Scuola di Equitazione si basano su antiche tecniche per addestrare i cavalli da guerra.  I giovani stalloni vengono istruiti in tre fasi:Prima Equitazione: Questa fase inizia quando il cavallo viene portato alla Scuola a quattro anni.  La Scuola di Equitazione Naturale si basa sui principi dell'etologia, cioè lo studio del comportamento degli animali.  Al contempo svago ed esercizio fisico, l’equitazione piace alle donne, che rappresentano l’80% delle appassionate di questo sport.  Disciplina acrobatica, l’equitazione sviluppa il senso dell’equilibrio e migliora la coordinazione motoria.  Innanzitutto, l’equitazione insegna a superare le paure, a restare calmi di fronte ai problemi, ad acquistare autostima.  Non ci si può improvvisare fantini, esistono dei professionisti che possono insegnarti le posizioni corrette, i gesti giusti, le buone abitudini per fare dell’equitazione senza correre rischi.  Il sito contiene informazioni su: equitazione, cavalli, ippica, mascalcia, andare a cavallo, sella, razze cavalli, trotto, galoppo, cavalcare, monta western, monta inglese, cavallo da sella, monta americana, cavallo arabo, purosangue, carrozza, puledro.  L'equitazione racchiude tre specialità olimpiche che sono: salto ostacoli, concordo completo e dressage.  Ma praticare l’ equitazione come sport a tutti gli effetti fa anche meglio: i benefici sul corpo sono moltissimi, a partire dal potenziamento muscolare sino al sistema cardiocircolatorio.  La Scuola di Equitazione Spagnola a Vienna è l’unica istituzione al mondo in cui si è conservata fino ad oggi l’equitazione classica così come praticata dall’alta scuola del Rinascimento.  IL SALTO A OSTACOLI è una disciplina dell'equitazione che vede impegnato il binomio uomo-cavallo, nell'interpretazione e risoluzione di un percorso per l'appunto a ostacoli.  IL CONCORSO COMPLETO d’equitazione, � una competizione che prevede tre gare, la prima delle quali si compone di una serie di esercizi, la seconda di un percorso da effettuare in diversi andamenti, e la terza di salto a ostacoli.

La Scuola di Equitazione Spagnola (de: Spanische Hofreitschule, la "Scuola di Equitazione della Corte Spagnola") di Vienna, in Austria, è una tradizionale scuola di equitazione per cavalli Lipizzani, che si esibisce nell'arena della Scuola di Equitazione Invernale nell'Hofburg.  Commissionata nel 1565, venne ultimata nel 1729, quando, sotto il regno dell'imperatore Carlo VI, l'architetto Fischer von Erlach costruì la Sala Bianca d'Equitazione.  Il "portale italiano del cavallo e dell'equitazione" � realizzato da professionisti accomunati soprattutto da una sconfinata passione per il cavallo e la volont� di contribuire alla promozione dello sport equestre: e il risultato, questo sito, � decisamente ottimo.
Visita dunque http://cavalcando.org

segue la nascita di un puledro





segue "la nascita di un puledro e' un evento in qualsiasi allevamento"

Purtroppo però , capita a volte che le cose non seguano il verso giusto e allora diventa fondamentale per la sopravvivenza sia del puledro che della fattrice, il pronto intervento di personale altamente specializzato.  Sicuramente il periodo neonatale ovvero i primi giorni subito dopo il parto, è il periodo in cui il puledro è veramente molto vulnerabile; passa di fatti da una situazione di vita molto protetta e confortevole, quella intrauterina, ad una piena di difficoltà e insidie.  E’ quindi molto importante saper riconoscere con sicurezza tutti quei segnali che ci indicano lo stato di benessere o meno di un puledro appena nato, in modo da poter intervenire immediatamente in tutte quelle situazioni che invece risultano essere patologiche; la tempestività dell’intervento molte volte è determinante per la sopravvivenza del nascituro ed è per questo che il poter garantire alle fattrici una adeguata assistenza veterinaria durante il parto, meglio ancora se in un centro specializzato in neonatologia, è sicuramente la scelta ottimale.  Esiste infatti un periodo , subito dopo la nascita, che viene definito “ di adattamento”;come è facilmente intuibile, si tratta del tempo che ciascun puledro impiega per adattarsi alla nuova condizione di vita che lo circonda.  Tutte queste sono situazioni osservate in puledri “normali” e che quindi devono essere interpretate come fisiologiche; il veterinario che si occupa di neonatologia deve saper attuare una buona osservazione e procedere sempre con un esame metodico del puledro per poter eseguire una diagnosi precoce in caso di patologia in modo da intervenire nel tempo più breve possibile.  La prima è l’encefalopatia da ipossia , detta anche sindrome da anossia neonatale; tale malattia è dovuta a una non corretta ossigenazione del puledro.  Sono inoltre riconosciuti come fattori di rischio anche tutti i parti che non avvengono in modo ottimale; puledri mal posizionati al momento della nascita o parti gemellari o qualsiasi altra condizione che rallenta il normale svolgersi del parto, può contribuire a creare uno stato di non sufficiente ossigenazione del puledro.  I sintomi  sono soprattutto disturbi comportamentali ( da qui l’importanza di saper riconoscere i comportamenti “normali” di un puledro neonato.  A seconda del danno ipossico subito,il puledro può manifestare sintomi lievi che di solito sono regredibili e curabili come una diminuzione di interesse nei confronti della madre, la diminuzione del riflesso di suzione, letargia.  La prognosi dipende ovviamente dalla gravità della forma che colpisce il puledro e dalla tempestività nel mettere in atto la terapia intensiva.  Il puledro nasce sano e manifesta i primi sintomi dopo l’assunzione del colostro; da “normale “ che era al momento della nascita inizia ad essere abbattuto, con mucose da prima anemiche (molto chiare) e poi itteriche ( giallastre).  Sin dal 1800 si era osservato che allontanando la madre dal puledro e impedendo che questi continuasse ad assumere il colostro, vi era una regressione dei sintomi; in effetti il passaggio di questi anticorpi avviene proprio nei primi due  giorni di vita, quando il puledro è in grado di assorbire tutti gli anticorpi che la madre gli passa con il  colostro che è appunto la prima secrezione della ghiandola mammaria, ricchissima di anticorpi e sostanze nutritive.

La nascita di un puledro è un evento in qualsiasi allevamento



Dopo la nascita il puledro inizia a succhiare il latte dalla madre, e pi� precisamente il colostro che differisce notevolmente dal latte normale in quanto molto ricco di anticorpi che vengono trasmessi dalla madre al figlio oltre ad essere dotato di azione lassativa che serve appunto a liberare il puledro dal tappo di meconio, il colostro differisce dal latte anche come aspetto fisico avendo un colore giallastro anzich� bianco, ed una consistenza viscosa.  Il puledro in genere si libera dal colostro entro le prime ore di vita e l'allevatore attento nota che il puledro riesce a produrre della palline nerastre.  Entro 24 ore il puledro deve passare delle feci giallastre, segno che tutto il meconio � stato eliminato e che il transito intestinale � libero, spesso si possono anche notare le natiche sporche, segno che se � instaurata una lieve diarrea transitoria, causata dall'azione lassativa del colostro.  Se il puledro non si � liberato dal meconio appare al principio un poco agitato e muove la coda sbattendola su e gi�, assumendo spesso un atteggiamento con gli arti posteriori fuori di se e spingendo nel tentativo di defecare.  Mano a mano che il tempo passa, per effetto della pressione del materiale digerito e dei gas di fermentazione che premono senza trovare sfogo il puledro inizia a manifestare dolori colici, rotolandosi in terra e mettendosi in una posizione caratteristica: sdraiato sulla schiena con gli arti anteriori piegati sul petto.  Con il passare del tempo i dolori aumentano sia come frequenza che come intensit�, mentre l'addome si gonfia, in assenza di una risoluzione del problema le condizioni generali peggiorano progressivamente, sia perch� in preda ai dolori il puledro si alimenta sempre meno e il deperimento in questa fase dello sviluppo � molto rapido per via delle scarse riserve, sia perch� il quadro si complica per via dell'assorbimento di prodotti tossici.  Il clistere somministrato per caduta ha il vantaggio di non esercitare una eccessiva pressione che pu� essere pericolosa, ad un certo punto della somministrazione il puledro comincia a premere buttando fuori l'acqua ed assieme le palline del colostro.  Un puledro che manifesta dolori colici in questo periodo di vita � quasi sempre colpito da ritenzione del meconio.  Il problema viene accertato esplorando il retto del puledro con un dito lubrificato con olio, nella ritenzione del meconio � possibile avvertire delle palline dure che possono essere presenti all'ingresso, oppure sentirle sulla punta delle dita al di l� del restringimento del bacino.  Il controllo del dolore � importante oltre che per non farlo soffrire anche perch� il puledro deve continuare ad alimentarsi per mantenere un equilibrio idrico e per evitare la insorgenza di ulcere gastriche che nel neonato insorgono molto velocemente in caso di digiuno.  La infusione di liquidi per fleboclisi � indicata in tutti quei casi in cui il puledro si alimenta poco, la loro somministrazione va per� effettuata con attenzione particolarmente per quanto riguarda il dosaggio, in un puledro neonato � abbastanza facile nel caso di infusioni rapide di effettuare dei sovradosaggi con il pericolo di gravi complicazioni.  La persona che inizialmente iscrive il puledro rimane il beneficiario.  Nelle 24 ore successive al parto la fattrice ed il puledro vanno controllati da vicino.  Il puledro deve respirare con regolarit�, dimostrarsi.  Tra tutti gli eventi che riguardano l’allevamento dei cavalli, la nascita di un puledro è sicuramente quello più emozionante.  Ogni allevatore aspetta questo momento per ben 11 mesi e sempre c’è la speranza che questo puledro sia un buon prodotto, magari il migliore di tutti quelli nati fin ora….